A chi è rivolto
A tutti.
Descrizione
Sistemato in un'ala del seicentesco Collegio dei Gesuiti, oggi Palazzo Comunale, il Civico Museo Archeologico, è stato recentemente realizzato in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Palermo. L'allestimento espositivo, curato con particolare attenzione alla funzione didattica e al recupero della memoria come strumento per la conoscenza del territorio, è opera del Prof. Amedeo Tullio, del Dipartimento di Beni Culturali dell'Università di Palermo, che ha anche diretto gli scavi condotti dal 1992 e ancora oggi in corso in Contrada S.Pietro, nel sito della necropoli ellenistica da cui provengono i reperti esposti.
Il museo comprende un'importante sezione stratigrafica, una sezione didattica e da una sezione tipologica allestita nel maggio del 2011.
Nella sezione stratigrafica (Cfr. A. Tullio - S. Aloisio - R. Benincasa - M.G. Montalbano, Civico Museo Archeologico di Polizzi Generosa. Prima Presentazione, Palermo 2005) sono esposti, dallo strato più recente a quello più antico, i reperti di 50 sepolture databili dal II secolo a.C. al IV secolo a.C.; ciò consente al visitatore di fare "un viaggio a ritroso nel tempo proprio come lo fa l'archeologo sfogliando la terra". 1 reperti, come sottolineano i pannelli didattici ricchi di documentazione grafica e fotografica, sono presentati come testimonianze concrete della memoria storica e la visita può diventare "un momento formativo e di conoscenza importante per qualsiasi tipo di fruitore". I corredi presenti documentano significativamente la cultura e i rapporti commerciali dell'anonimo centro cui va riferita questa necropoli che è, a tutt'oggi, il più antico segno della presenza umana a Polizzi Generosa.
Tra i materiali si segnalano numerose terrecotte figurate tra cui una vivace statuetta di attore comico, di aspetto sileniforme, dalla Sep.225, che apre il percorso espositivo, una statuetta virile nuda (priva della testa), dalla Sep.182, che si rifà alla grande scultura attica contemporanea, un gustoso gruppo "erotico" dalla Sep.187 e due statuette di divinità in trono (Artemide Efesia) dalla Sep.185.
Databili per motivi stratigrafici al primo quarto del IV secolo a.C., queste statuette, caratterizzate dalle file di pendagli sul petto, si rifanno ad analoghi tipi del V secolo a.C. Va evidenziata, inoltre, la presenza occasionale di altre categorie di materiali come la coppa bronzeo dalla Sep.217, un interessante tripode di ferro dalla Sep.182, alcuni esemplari di strigi-le di bronzo che documentano l'attività atletica degli abitanti dell'antico anonimo centro e numerose lucerne fittili. Anche a Polizzi, però, i reperti più ricorrenti sono senz'altro le ceramiche, ampiamente diffuse e documentate dalla ricerca archeologica tanto da essere considerate "fossile guida". Tra la ceramica comune sono alcune anfore onerarie riutilizzate nella necropoli come contenitori per deporvi gli infanti (enchytrismoi) e numerosi vasi domestici. Significativa anche la presenza di numerosi vasi interamente ricoperti di vernice nera, di probabile fabbricazione siceliota.
Tra le ceramiche si evidenziano i vasi figurati che costituiscono un importante motivo di richiamo. Significativa la presenza di numerose lekythoi con eleganti figure femminili o di uccelli (cigni) dipinti in nero. Altri vasi sono decorati nella più ricorrente tecnica delle figure rosse, tra cui una bella olpe a testa femminile (dalla Sep. 148) attribuita al Pittore Nyn (attivo nella seconda metà del IV secolo a.C.) ed il lebete nuziale con analoga rappresentazione e dello stesso ambito culturale, dalla Sep.227.
Il reperto più significativo è indubbiamente l'anfora protosiceliota con Herakles e il leone Nemeo situata a conclusione della sezione (Cfr. A. Tullio, Un'anfora da Polizzi Generosa e la definizione di una nuova personalità artistica nel quadro dei rapporti tra la ceramografia protosiceliota e quella protocampana, in Studi Classici in onore di Luigi Bernabò Breo, Messina 2004, pp. 121-134). Databile nella prima metà del IV secolo a.C. e riferita ad una personalità artistica denominata
"Pittore di Polizzi" reca, sul lato principale, la scena della lotta tra Herakles ed il leone resa con una certa vivacità, e sull'altro lato una scena di toeletta. Questo vaso contribuisce significativamente alla migliore valutazione dei rapporti tra le più tarde produzioni attiche e le prime produzioni locali di ceramica figurata.
Molti dei corredi funerari esposti sono riferibili a bambini e talvolta infanti, come dimostra non solo la presenza di vasetti miniaturistici (giocattoli) come nel caso della Sep.227, ma stessa tipologia della Tomba e del rito adottati.
Tra le Tombe degli infanti, che venivano inumati mentre per gli adolescenti e per gli adulti è adottato il rito dell'incinerazione (in situ o secondaria) e meno frequentemente (nella prima fase) quello dell'inumazione, se ne segnalano alcune costituite dalla giustapposizione di due tegole curve, evidentemente riutilizzate come nel caso della Sep.133. Nella sezione del comprensorio madonita, infine, sono alcuni pannelli che danno un quadro delle valenze archeologiche del territorio, facendo il punto su scavi significativi (Himera e Cefalù), o poco noti come quelli della Grotta del Vecchiuzzo di Petrolio Sottana e di Caltavuturo. Nella sezione tipologica sono presentate per categorie le più ricorrenti testimonianze della cultura materiale.
Il MAN è museo dedicato alla salvaguardia della specie Abies Nebrodensis: l’Abete delle Madonie pianta conifera endemica simbolo della Sicilia. Collocato in un’ala del seicentesco ex Collegio dei Gesuiti, oggi Palazzo Comunale sito in Corso Giuseppe Garibaldi n. 13, il MAN Museo dell’Abies nebrodensis di Polizzi Generosa ad oggi è un altro patrimonio culturale di cui si arricchisce la Città di Polizzi Generosa dopo il Museo Ambientalistico Madonita, il Civico Museo Archeologico, la Mostra permanente del Giocattolo Antico, la Fondazione e Casa-Museo dello scrittore “Giuseppe Antonio Borgese”, l’antica Biblioteca Comunale “Duca Lancia di Brolo”, il Centro Polifunzionale di Aggregazione Sociale e di Divulgazione della Cultura della Legalità intitolato al Generale di Corpo d’Armata dei Carabinieri “Carlo Alberto dalla Chiesa” e la Mostra permanente d'Arte Sacra presso la Chiesa Madre S. Maria Assunta "Matrice”.
Un Museo sull’Abies nebrodensis, l’Abete delle Madonie che nel nome scientifico porta ancora il nome dei Nebrodi.Un Museo sull’Abies nebrodensis, l’Abete delle Madonie che nel nome scientifico porta ancora il nome dei Nebrodi. Una specie botanica da tutelare e preservare nel tempo, che si trova ad un’altezza compresa tra i 1400 e i 1650 metri sul versante settentrionale del Monte Scalone detto anche “Manca i Pini” nel territorio di Polizzi Generosa e precisamente a ridosso del Vallone Madonna degli Angeli dove nel 1957 un gruppo di botanici riscoprì una trentina di esemplari di quella che era ormai ritenuta una specie estinta.
Un Abete conosciuto in gergo locale come “arvulu cruci cruci” per la forma particolare a croce dei suoi rami e che in passato i polizzani usavano metterne un rametto negli ingressi delle loro case per scacciare via il maligno. La Società Botanica Italiana ad oggi ha individuato come pianta conifera endemica simbolo della Sicilia proprio l’Abies nebrodensis “per la valenza storica-scientifica, per peculiarità bio-geografiche e per bellezza”.
Il progetto del Museo dell’Abies nebrodensis è stato approvato con una delibera del Cipe, che fa parte di una serie di azioni per la conservazione degli abeti siciliani (conservazione in situ ed ex situ di Abies nebrodensis (Lojac.) Mattei – Progetto Life Natura n° LIFE2000NAT/IT/7228) portate avanti dall’Ente Parco delle Madonie in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali dell’Università di Palermo, il Dipartimento Azienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana, l’Ispettorato Unesco Global Geoparks, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e la Rete ecologica Natura 2000 adottata dall’Unione Europea per garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario.
L’evento di inaugurazione del MAN tenutosi il 24 Luglio 2019 ha visto fra i tanti presenti, autorità civili e militari che sono intervenute in Aula Consiliare e al tradizionale taglio del nastro, come il Sindaco di Polizzi Generosa Giuseppe Lo Verde, il Vicesindaco Dott.ssa Patrizia Lipani, il Commissario dell’Ente Parco delle Madonie Dott. Salvatore Caltagirone, il Prof. Rosario Schicchi noto botanico responsabile scientifico del Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali dell’Università di Palermo e Direttore dell’Orto Botanico di Palermo, Peppuccio Bonomo Referente Coordinatore dell’Ente Parco delle Madonie e una delegazione di Ispettori dell’Unesco Global Geoparks. Per l’occasione è stato anche premiato Giuseppe Di Martino, concittadino di Polizzi Generosa, vincitore del Concorso di idee per la creazione del logo “Polizzi Generosa Città dell’Abies nebrodensis” ed è stata realizzata una cartolina a tema in serie limitata, corredata da annullo filatelico delle Poste Italiane.
Un logo che andrà ad identificare e a far risaltare l’esclusiva presenza nel territorio di Polizzi Generosa degli unici esemplari naturali al mondo di Abies nebrodensis, una fra le specie botaniche più minacciate nel Mediterraneo. Il MAN attualmente presenta un percorso espositivo pensato attraverso un viaggio sensoriale in cinque ambienti: “il bosco incantato”, in cui con l’ausilio di videoproiettori viene ricreata l’atmosfera dell’ambiente naturale, “il popolo del bosco”, con suoni ed immagini di fauna e flora in un contesto immersivo e avvolgente, continuando con “le meraviglie del bosco e dei suoi territori”, con pedane in legno che ricostruiscono la morfologia del terreno ed infine le due sale dedicate esclusivamente agli abeti delle Madonie, nominate “i grandi saggi del bosco” e “la storia dei trenta saggi del bosco”. Nelle due sale viene riproposto il contesto naturale in cui vegeta la popolazione ritrovata nel Vallone Madonna degli Angeli a Polizzi Generosa. I singoli esemplari di Abies nebrodensis sono presentati tramite testi, immagini e video, in modo da trasmettere al visitatore le loro caratteristiche. Spostandosi all’interno della sala si trovano altre pedane disposte a croce, proprio come la forma dei rami di queste rarissime conifere.
L’ultimo ambiente espositivo ripercorre invece la loro incredibile storia, da diecimila anni fa fino all’intenso utilizzo che ne ha quasi provocato l’estinzione, per poi passare ai progetti per la conservazione della specie. E infine, ma non per importanza non poteva mancare al passo coi tempi, un pannello multimediale con cui il visitatore potrà direttamente interagire. Continuano inoltre nel vivaio forestale di Piano Noce nel territorio di Polizzi Generosa, diverse azioni tecnico-scientifiche per la salvaguardia degli esemplari della popolazione nativa, cercando di favorire il processo di rinnovazione naturale. Nel vivaio sono state riprodotte alcune migliaia di piantine e si spera di incrementare ancora di più la popolazione di Abies nebrodensis non solo in contesti forestali naturali ma anche in ambienti antropizzati.
Come fare
E' possibile prenotare il proprio appuntamento online sul sito istituzionale dell'Ente, sezione "prenota un appuntamento" o chiedere informazioni a protocollo@comune.polizzi.pa.it
Cosa serve
E' necessario:
- Prenotazione online
- Biglietto di ingresso
Cosa si ottiene
Cultura/formazione
Tempi e scadenze
Orari
- da martedì a venerdì ore 9.00-13.00;
- Sabato e domenica ore 10.00 - 13.00 (l'apertura verrà assicurata esclusivamente previa prenotazione);
- apertura pomeridiana (da aprile a settembre): sabato e domenica ore 15.00 -18.30.
- Chiuso lunedì.
Quanto costa
BIGLIETTO INTERO € 2.00
TUTTI - COMPRESI I RESIDENTI
BIGLIETTO RIDOTTO € 1.00
- Dai tredici ai diciotto anni € 1,00
- ai portatori di handicap e ad un loro familiare o ad altro accompagnatore che dimostri la propria appartenenza a servizi di assistenza socio-sanitaria
- Per gruppi superiori a dieci € 1,00
BIGLIETTO GRATUITO
- Ai visitatori minori di anni 12 accompagnati
- La prima domenica del mese;
- Ai docenti e studenti delle facoltà di: architettura, di conservazione dei beni culturali. di scienze della formazione e dei corsi di laurea in lettere o materie letterarie con indirizzo archeologico o storico artistico delle facoltà di lettere e filosofia. Il biglietto gratuito viene rilasciato agli studenti mediante esibizione del certificato di iscrizione per l'anno accademico in corso;
- Agli interpreti turistici mediante esibizione di valida licenza rilasciata dalla competente autorità;
- Guide turistiche mediante esibizione di valida licenza rilasciata dalla competente autorità;
- Al personale del Ministero per i beni culturali e ambientali;
- Ai membri dell'I.C.O.M. (International Council of Museums);
Accedi al servizio
Oppure, puoi prenotare un appuntamento e presentarti presso gli uffici.